Il progetto della Collina Abitata nasce da una riflessione sul tema dell’abitare in una architettura legata alla terra, nella terra. È qualcosa che va ad inserirsi in quegli enormi vuoti che si trovano in una posizione tipologica ambigua in quanto non del tutto campagna ma allo stesso tempo prossimi a divenire città. 

La città, complessa e contraddittoria, si espande ed occupa tutto ciò che la circonda. Trovare un dialogo, attraverso l’architettura, tra ciò che si estende e ciò che viene inglobato è la sfida che si propone di superare chi sceglie di progettare seguendo questa idea.

Il primo cardine su cui si basa il tema della collina abitata è la sostenibilità ambientale che si esplica con la ricerca di soluzioni tipologiche conformi alle caratteristiche dell’area. La necessità di trovare elementi che diventino “segni” di mediazione tra la città e la campagna deve essere affrontata rispettando la morfologia di un paesaggio, trovando un dialogo plausibile tra quelle che sono le sue potenzialità e le criticità.

Inoltre l’architettura della collina abitata si interroga sul problema del forte, e attualmente quasi insuperabile, frazionamento dell’area di Tor Vergata, in cui ricollegare le vaste zone verdi e ricucire l’edilizia esistente attraverso un progetto morfologicamente coerente d’insieme diventa, oltre che un’impresa ardua, una necessità imprescindibile.